Articolo del 15/01/2025
Il centro delle patologie tiroidee della Fabia Mater di Roma è specializzato nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie della tiroide, coordinato dal Prof. Valerio D’Orazi ed ha come obiettivo di offrire ai pazienti un servizio di eccellenza, grazie alla collaborazione di professionisti di provata esperienza nei rispettivi settori specialistici.
Cosa offre il centro? Quali sono i vantaggi del Centro Tiroide?
Ne abbiamo parlato con il coordinatore, che ci spiega perché la tiroide è fondamentale per il nostro organismo.
Il Centro offre la possibilità di un accesso immediato alle varie tappe del percorso clinico-diagnostico-terapeutico: dagli esami del sangue, all’ecografia tiroidea con eventuale ago-aspirato fino alla chirurgia. Assicura il miglior percorso diagnostico-terapeutico integrato e multispecialistico, garantendo al paziente sostegno e guida in ogni tappa dell’iter clinico.
Oggi sono disponibili esami di laboratorio che permettono di diagnosticare eventuali disfunzioni a stadi molto precoci, e proprio grazie alla diagnosi precoce è quindi possibile eseguire una terapia personalizzata in grado di prevenire l’insorgere di problemi più gravi e limitare il ricorso alla chirurgia.
LA TIROIDE, ORGANO DELLA VITA: perché è importante un centro d’eccellenza?
La tiroide è una ghiandola endocrina che ha una forma a “farfalla” ed è localizzata nella parte anteriore del collo. Produce due ormoni fondamentali, la tiroxina e la triioditironina, ed è un organo molto importante in quanto regola funzioni vitali come il metabolismo, il controllo del ritmo cardiaco, l’accrescimento, lo sviluppo del sistema nervoso, la forza muscolare e molto altro. Pertanto, è una ghiandola essenziale per la nostra salute e rappresenta una centralina di energia per l’organismo.
La patologia tiroidea può interessare la struttura della ghiandola e/o il suo funzionamento.
- Variazioni della sua struttura portano alla formazione dei “noduli” tiroidei, benigni o meno che, in base alle loro dimensioni, possono essere sintomatici e creare disturbi compressivi come difficoltà a respirare ed a deglutire.
Il malfunzionamento tiroideo, invece, porta ad una sintomatologia più o meno specifica che induce il paziente ad allarmarsi ed a fare controlli:
L’ipertiroidismo (aumento della funzionalità tiroidea) ha una sintomatologia più evidente, mentre l’ipotiroidismo (riduzione della funzionalità tiroidea) si presenta con sintomi meno specifici e più sfumati ad insorgenza più graduale (affaticamento, aumento ponderale, stanchezza, difficoltà a concentrarsi, etc.).
Un’altra patologia assai frequente è la Tiroidite Cronica Autoimmune di Hashimoto, cioè un’infiammazione cronica della tiroide che colpisce prevalentemente il sesso femminile in qualsiasi età.
Anche durante la gravidanza, la corretta funzionalità della tiroide materna è fondamentale per garantire la salute della gestante e il corretto sviluppo, soprattutto cerebrale, del nascituro.
Le malattie tiroidee come vengono identificate?
Le malattie della tiroide possono essere correttamente identificate e curate nei tempi opportuni senza conseguenze cliniche rilevanti.
Prevenire i disturbi tiroidei non è impossibile.
PERCORSO DIAGNOSTICO del centro d’eccellenza
La diagnostica delle patologie tiroidee deve essere essenziale, mirata a definire la patologia oggetto di studio, può essere eseguita ambulatorialmente o in regime di day hospital, senza necessità di alcuna preparazione specifica da parte del paziente e prevede esami di primo e di secondo livello.
Esami di primo livello:
- Eco-color Doppler tiroideo, che dà indicazioni in merito alla sede, volume e simmetria ghiandolare, alla presenza ed alle caratteristiche ecografiche di noduli tiroidei se riscontrati ed alla presenza di linfonodi cervicali di significato patologico;
- Esami ematochimici: FT3, FT4, TSH, Tireoglobulina, vitamina D.
Esami di secondo livello, necessari nel caso in cui si dovessero riscontrare alterazioni strutturali o funzionali tiroidee:
- Esami ematochimici: Calcitonina, Ab anti-TPO, Ab anti HTG e TRAb Ab anti-recettore del TSH (in caso di sospetta patologia autoimmune), fosforemia e PTH.
- Scintigrafia tiroidea;
- Agoaspirato su noduli tiroidei (Fine Needle Aspiration, FNA), metodica minimamente invasiva che consente, nella maggior parte dei casi, una diagnosi precisa sulla natura dei noduli della tiroide. Tale metodica, nel caso di voluminose cisti(colloidali o emorragiche), può avere anche una valenza terapeutica. Il razionale dell’agoaspirato tiroideo consiste nel prelevare alcune cellule tiroidee (tireociti) contenute nel nodulo che si vuole analizzare al fine di ottenere informazioni precise sulla sua natura.
PAZIENTI CANDIDATI AD INTERVENTO CHIRURGICO
Le indicazioni al trattamento chirurgico delle patologie tiroidee sono di competenza prevalentemente endocrinologica e si classificano in assolute e relative. Quelle assolute riguardano una patologia maligna sospetta o accertata, quelle relative sono rappresentate da una crescita nodulare volumetrica rapida, un gozzo cervico-mediastinico associato o meno a deviazione e compressione tracheale, un gozzo iperfunzionante (cosiddetto gozzo tossico). Altre indicazioni relative sono rappresentate da un gozzo che determina disturbi della deglutizione, disturbi soggettivi di compressione e un gozzo che modifica l’aspetto estetico.
Ai pazienti a cui si propone il ricovero per intervento vengono fornite adeguate informazioni sulle indicazioni al trattamento chirurgico, sulle eventuali terapie alternative, sui vantaggi che possono derivare dall’intervento e i possibili rischi legati alla metodica operatoria da attuare, sulla condizione in cui ci si può trovare se si presentassero complicanze e gli eventuali rimedi.
La tiroidectomia totale è il trattamento indicato per la maggior parte delle patologie della ghiandola tiroide di pertinenza chirurgica, sia essa benigna o maligna. In casi selezionati è possibile eseguire una asportazione parziale della ghiandola (emitiroidectomia) che consente al paziente di evitare l’assunzione della terapia sostitutiva con ormoni tiroidei.
Nei carcinomi tiroidei alla tiroidectomia totale va associata, in alcuni casi, l’asportazione dei linfonodi del compartimento centrale e laterale del collo (linfectomia).
INTERVENTI SULLA GHIANDOLA TIROIDE IN MICROCHIRURGIA
Nel nostro centro d’eccellenza, gli interventi sulla tiroide vengono eseguiti, a differenza della chirurgia tradizionale, con accesso mininvasivo, che associato a moderne tecniche di sutura, permette il migliore risultato estetico, senza ridurre però la precisione chirurgica.
La rigorosa tecnica microchirurgica fornisce infatti le migliori garanzie di risultato, nell’identificazione e salvaguardia delle strutture nobili quali i nervi laringei inferiori (denominati nervi ricorrenti) e le paratiroidi con la loro vascolarizzazione.
La microchirurgia è una tecnica che può essere applicata a qualsiasi branca della chirurgia generale e si basa sull’esecuzione degli interventi con ausilio di uno strumentario sofisticato e di mezzi ottici di ingrandimento. Ricorrendo a tali mezzi il chirurgo ha il vantaggio di intervenire anche su strutture molto piccole e delicate (arterie e nervi) con la massima precisione, riducendo così il rischio di complicanze operatorie e garantendo la massima radicalità chirurgica.
Quali sono le procedure chirurgiche eseguite dal centro d’eccellenza?
Le procedure chirurgiche destinate all’esecuzione di una lobectomia tiroidea o di una tiroidectomia totale richiedono il rispetto assoluto delle strutture nervose che attraversano la tiroide, per evitare gravi deficit funzionali, spesso invalidanti o addirittura pericolose per la vita stessa dei pazienti (lesione del nervo laringeo ricorrente con alterazioni della voce o lesioni delle ghiandole paratiroidee con conseguente possibile abbassamento del calcio nel sangue).
Il ricorso alla microchirurgia e l’uso dei mezzi ottici d’ingrandimento come supporto alla chirurgia tradizionale, rappresenta sicuramente un valido ausilio nel prevenire tali complicanze, specialmente durante gli interventi eseguiti per una recidiva, nel cancro e nelle linfectomie del collo. Inoltre, l’applicazione e la precisione della tecnica microchirurgica, facilita la radicalità durante l’asportazione della tiroide. In caso di patologia tiroidea benigna, ad esempio, tale radicalità evita il rischio di recidiva e facilita il compito dell’endocrinologo nel calibrare il fabbisogno della terapia ormonale sostitutiva; in caso di cancro tiroideo, invece, avvantaggia l’eventuale trattamento radiometabolico, evitando rischiosi reinterventi necessari spesso per asportare dei residui tiroidei.