Articolo del 25/01/2024
Le cisti ovariche sono delle sacche a contenuto liquido o solido che si formano all’interno o all’esterno delle ovaie, gli organi del sistema riproduttivo femminile che producono gli ormoni sessuali e le cellule uovo. Le cisti ovariche sono molto frequenti e nella maggior parte dei casi sono innocue e si risolvono spontaneamente senza bisogno di trattamenti. Tuttavia, in alcuni casi, le cisti ovariche possono causare disturbi, complicazioni o essere il segno di un tumore maligno. In questo articolo, ne parliamo con la dott.ssa Iacovelli, responsabile del reparto di ginecologia della clinica Fabia Mater di Roma
Quali sono le cause delle cisti ovariche?
Le cisti ovariche possono formarsi per diverse ragioni, ma la causa più comune è legata alla produzione ormonale da parte delle ovaie. Durante il ciclo mestruale, le ovaie producono degli ormoni che stimolano la crescita e la rottura di una piccola sacca chiamata follicolo, che contiene la cellula uovo. Questo processo si chiama ovulazione e avviene intorno alla metà del ciclo. A volte, però, il follicolo non si rompe e continua a crescere, formando una cisti follicolare. Oppure, dopo l’ovulazione, il follicolo si richiude e si riempie di liquido, formando una cisti luteinica. Questi tipi di cisti sono detti funzionali, perché sono legati al funzionamento normale delle ovaie, e tendono a scomparire da soli in poche settimane o mesi.
Altre cause di cisti ovariche possono essere:
- La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), una condizione che si caratterizza per la presenza di numerosi piccoli follicoli nelle ovaie, associata a un’alterazione degli ormoni sessuali, che può causare irregolarità del ciclo, difficoltà a concepire, acne e aumento di peso.
- L’endometriosi, una condizione in cui il tessuto che normalmente riveste l’utero cresce al di fuori di esso, ad esempio sulle ovaie, provocando infiammazione, dolore e sanguinamenti anomali. Questo tessuto può formare delle cisti chiamate endometriomi.
- I tumori ovarici, che possono essere benigni o maligni, e che possono originare dalle cellule che rivestono l’ovaio (cisti epiteliali), dalle cellule che producono gli ormoni (cisti stromali) o dalle cellule che formano le uova (cisti dermoidi o teratomi).
Quali sono i sintomi delle cisti ovariche?
Molte cisti ovariche non causano alcun sintomo e vengono scoperte casualmente durante una visita ginecologica o un’ecografia pelvica. Tuttavia, alcune cisti ovariche possono provocare dei disturbi, soprattutto se sono grandi, si rompono o si torcono. I sintomi più comuni sono.
- Dolore pelvico, che può essere sordo, continuo o intermittente, o acuto e improvviso in caso di rottura o torsione della cisti
- Dolore durante i rapporti sessuali
- Gonfiore o senso di pesantezza nell’addome
- Difficoltà a svuotare la vescica o l’intestino
- Necessità di urinare spesso
- Irregolarità del ciclo mestruale
- Nausea o vomito
In alcuni casi, le cisti ovariche possono causare delle complicazioni, come:
- Emorragia interna, se la cisti si rompe e provoca una perdita di sangue
- Infezione, se la cisti si infiamma o si contamina con batteri
- Infertilità, se la cisti danneggia l’ovaio o impedisce l’ovulazione
- Torsione ovarica, se la cisti fa ruotare l’ovaio su se stesso, interrompendo il flusso di sangue e causando dolore intenso e shock.
Come si diagnosticano le cisti ovariche?
Per diagnosticare le cisti ovariche, il medico esegue una visita ginecologica e una serie di esami, tra cui:
- Dosaggio degli ormoni, che serve a valutare i livelli di estrogeni, progesterone, testosterone e altri ormoni coinvolti nella funzione ovarica e nel ciclo mestruale. Questo esame può essere utile per diagnosticare la sindrome dell’ovaio policistico o altre alterazioni ormonali.
- Ecografia pelvica, che permette di visualizzare le ovaie e di rilevare la presenza, la dimensione, la forma e il contenuto delle cisti. L’ecografia può essere transaddominale, cioè attraverso la parete addominale, o transvaginale, cioè attraverso la vagina.
- Esame del sangue, che serve a verificare la presenza di eventuali infezioni, anemia o altri problemi di salute. Inoltre, può essere utile per misurare i livelli di alcuni marker tumorali, come il CA-125, che possono essere elevati in caso di tumori ovarici.
- Altri esami di imaging, come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) o la laparoscopia, che possono essere necessari per escludere altre cause di dolore pelvico o per confermare la natura delle cisti sospette.
Come si curano le cisti ovariche?
Il trattamento delle cisti ovariche dipende dalla loro causa, dalla loro dimensione, dai sintomi che provocano e dall’età della paziente. In generale, le cisti ovariche funzionali non richiedono alcun trattamento, in quanto tendono a scomparire spontaneamente in poche settimane o mesi. Il medico può consigliare di ripetere l’ecografia dopo un certo periodo di tempo per verificare la regressione delle cisti. Inoltre, può prescrivere degli antidolorifici per alleviare il dolore o dei contraccettivi orali per regolarizzare il ciclo e prevenire la formazione di nuove cisti.
Le cisti ovariche non funzionali, invece, possono richiedere un trattamento medico o chirurgico, a seconda dei casi. Il trattamento medico può consistere nell’assunzione di farmaci ormonali, anti-infiammatori o antibiotici, a seconda della causa delle cisti. Il trattamento chirurgico può essere necessario se le cisti sono grandi, persistenti, sintomatiche, complicate o sospette per malignità. La chirurgia può essere eseguita in modo tradizionale, con un’incisione addominale, o in modo mini-invasivo, con la laparoscopia. L’obiettivo della chirurgia è quello di rimuovere le cisti, preservando il più possibile la funzione ovarica. In alcuni casi, però, può essere necessario asportare l’intero ovaio o entrambi gli ovari, se le cisti sono maligne o se la paziente è in menopausa.
Quali sono le possibili prevenzioni delle cisti ovariche?
Sottoporsi a regolari controlli ginecologici e a ecografie pelviche, soprattutto se si hanno fattori di rischio per le cisti ovariche, come la sindrome dell’ovaio policistico, l’endometriosi o una storia familiare di tumori ovarici.
Seguire uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata, un’adeguata idratazione, una moderata attività fisica e l’evitazione di fumo, alcol e droghe..
Usare un contraccettivo ormonale, come la pillola, l’anello vaginale o il cerotto, che può aiutare a regolarizzare il ciclo mestruale e a prevenire la formazione di cisti funzionali, le più comuni tra le cisti ovariche. Tuttavia, prima di assumere un contraccettivo ormonale, è bene consultare il proprio medico per valutare i benefici e i rischi individuali.